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2. SMETANA, TCHAIKOVSKY, MUSSORGSKY

Venerdì 30 ottobre 2015 ore 21.00

Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara

Bedřich Smetana: La Moldava

Piotr Ilic Tchaikovsky: Romeo e Giulietta (Ouverture fantastica)

****************

Modest Petrovič Musorgskij: Quadri di un’esposizione

  1. Promenade
  2. Lo gnomo
  3. Promenade
  4. Il vecchio castello
  5. Promenade
  6. Tuileries (Litigio di fanciulli dopo il gioco)
  7. Bydło
  8. Promenade
  9. Balletto dei pulcini nei loro gusci
  10. Samuel Goldenberg e Schmuÿle
  11. Promenade
  12. Limoges, il mercato (La grande notizia)
  13. Catacombe (Sepolcro romano) – Con i morti in una lingua morta
  14. La capanna sulle zampe di gallina (Baba Jaga)
  15. La grande porta (Nella capitale Kiev)

Orchestra PescaraLa Moldava è un poema sinfonico del 1874 composto da Bedřich Smetana facente parte del ciclo sinfonico Má vlast (“La mia patria”) insieme ad altri cinque poemi. Nella Moldava Smetana celebra la bellezza del fiume Vltava (da cui ha preso nome anche il poema), che nasce nei boschi della Selva Boema e dopo aver attraversato la campagna, giunge a Praga per poi sfociare nell’Elba, che a sua volta si getterà nel Mare del Nord. È diviso in 7 parti: le sorgenti, la caccia agli animali, le danze allegre degli uomini al matrimonio, la danza degli elfi al chiaro di luna (che è la parte più fantasiosa della sinfonia), le rapide di san Giovanni, il castello di Vyšehrad accompagnato dall’inno nazionale e per finire l’ingresso nella città di Praga. Uno dei temi più celebri del poema sinfonico è tratto dal motivo della popolare canzone rinascimentale italiana Il ballo di Mantova, che le truppe mercenarie delle guerre d’Italia del ‘500 e ‘600 diffusero in tutta Europa. Da qui entrò anche nelle tradizioni popolari slave, da cui Smetana trasse il tema principale della Moldava, e perfino fra i temi della tradizione musicale ebrea ashkenazita. Non a caso il tema del “Ballo di Mantova” fu scelto dai padri fondatori dello Stato d’Israele, nel maggio 1948, come inno nazionale (Hatikvah).

A differenza di altre composizioni più celebri di Čajkovskij, Romeo e Giulietta non ha un numero d’opera. Anche se scritta come ouverture fantastica, il disegno complessivo è quello di un poema sinfonico in forma sonata con una introduzione e un epilogo. Il lavoro si basa su tre temi principali della storia di Shakespeare. Il primo tema, in fa diesis minore, suggerito da Mily Balakirev, è l’introduzione che rappresenta Frate Lorenzo. Si può qui ravvisare il ricordo dell’ortodossia russa, ma anche un presagio di sventura. C’è poi un tema che significa il primo incontro della coppia e la scena dal balcone di Giulietta, conosciuto come il “tema d’amore”. Il tema finale svolge un dolce omaggio agli amanti, ed è stato scritto due giorni dopo la prima dell’ouverture.

Mussorgsky fu ispirato da disegni ed acquerelli prodotti dal suo amico Viktor Aleksandrovič Hartmann. Ad oggi la maggior parte di quei lavori è andata perduta, rendendo impossibile identificare con certezza a quali opere si sia ispirato Musorgskij. Come per la maggior parte delle opere di Musorgskij, anche la pubblicazione dei Quadri da un’esposizione fu una vicenda travagliata. Il lavoro fu dato alle stampe solo nel 1886, cinque anni dopo la morte dell’autore, a cura del suo amico Nikolaj Rimskij-Korsakov. Questi però, convinto che nel manoscritto fossero presenti numerosi errori, che riteneva necessario correggere, non pubblicò la partitura originale, ma apportò parecchie modifiche. Solo nel 1931 l’opera fu pubblicata in accordo al manoscritto di Musorgskij, che venne poi pubblicato nel 1975. La suite è composta da quindici brani, dieci ispirati ai quadri e cinque Promenade (passeggiata), che rappresentano il movimento dell’osservatore da una tela all’altra. Le Promenade presentano sempre lo stesso tema, con variazioni più o meno sensibili, quasi a far risaltare i diversi stati d’animo che pervadono il compositore per il quadro appena visto.

L’Orchestra del Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara nasce nel 2008 con lo scopo di offrire agli studenti sia un approfondimento didattico, sia l’opportunità di una esperienza formativa a diretto contatto con il mondo del lavoro ed è composta da studenti, ex studenti e docenti del Conservatorio. Nel suo repertorio, oltre ai brani sinfonici, è presente anche l’opera lirica: ha eseguito il “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini, “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini e il “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti.

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