Teatro dei Marsi
Venerdì 12 aprile 2013 ore 21.00
MADAMA BUTTERFLY opera lirica in 3 atti di Giacomo Puccini su libretto di L. Illica e G.Giacosa
Personaggi e interpreti:
Madama Butterfly (Cio-Cio-San), soprano LORENA CAMPARI ; B.F. Pinkerton, Tenente della marina degli U.S.A., tenore MAURO PAGANO; Sharpless, Console degli Stati Uniti a Nagasaki, baritono IVAN MARINO ; Suzuki, servente di Cio-Cio-San, mezzo-soprano CLAUDIA MARCHI; Kate Pinkerton, mezzo-soprano FEDERICA BERSELLINI; Goro, tenore STEFANO CONSOLINI; Il Principe Yamadori, Tenore VINCENZO DI NOCERA; Lo zio Bonzo, basso LUCA GALLO; Il Commissario Imperiale, basso FRANCO MONTORSI
CORO DELL’OPERA DI PARMA
Maestro del Coro Emiliano Esposito
Orchestra Cantieri d’Arte
Maestro Concertatore e Direttore: STEFANO GIAROLI
Scene e Costumi: ArteScenica Reggio Emilia
Regia: PIERLUIGI CASSANO
Organizzazione: Fantasia in RE
Maestro Collaboratore: Milo Martani
Segreteria Artistica: Claudia Catellani
Coordinatore Musicale: Carlotta Arata
Maestro alle luci: Luciano Pellicelli
Capo Squadra Tecnica: Gabriele Sassi
Segretaria di Produzione: Elena Cattani
A partire dalla metà dell’800 i paesi orientali, complice anche la colonizzazione commerciale che aveva preso piede in vastissimi territori della Cina, iniziarono anche culturalmente a esercitare un grande fascino presso le società europee e americane. Tale interesse fu ulteriormente ampliato e veicolato dai reportage, romanzi e racconti che iniziavano a divenire best seller letterari. L’opera pucciniana ha una genesi abbastanza complessa che potrebbe essere fatta risalire addirittura a un racconto di Pierre Loti, famosissimo giornalista francese autore tra l’altro di indimenticabili narrazioni su Costantinopoli che, con il racconto “Madame Chrysantheme” del 1887, descriveva usi e costumi giapponesi inerenti il matrimonio. Tale libello ebbe grande successo tanto che a sua volta fu fonte documentale per una novella dell’americano John Luther Long, “Madame Butterfly”, che fu pubblicata sulla rivista Century l’anno successivo, novella che ha per trama l’amore di una geisha per un ufficiale di passaggio. La novella ebbe tale successo che invogliò David Belasco, autore di pièce teatrali, a riscriverla per la scena, debuttando a New York nel 1900. Giacomo Puccini, recatosi in quel periodo a Londra per una rappresentazione dell’opera la “Tosca”, ebbe occasione di vedere la rappresentazione di Belasco e ne rimase incantato, soprattutto per la cura dei particolari che riproducevano scene orientali con fantastica meticolosità e per il ritmo imposto alla pièce dove lunghi silenzi davano modo di penetrare quel magico mondo di riflessione e di gesti silenziosi che affascinavano l’occidente. Nel 1901 acquistò i diritti letterari della rappresentazione e dette incarico ai suoi librettisti di fiducia, Illica e Giacosa, di preparare un testo mentre lui, aiutato anche dalla moglie dell’ambasciatore giapponese in Italia, si occupava delle musiche e della meticolosa riproduzione delle scene.
La trama Un ufficiale americano, sbarcato in Giappone, si unisce in matrimonio, spinto da una effimera passione, con una geisha quindicenne di nome Cio-cio-san. Dopo un mese parte abbandonandola. Lei, oltre a essere rimasta incinta durante le sue brevissime nozze, intende rimanergli fedele perché realmente innamorata. Pinkerton, questo il nome dell’ufficiale, torna dopo tre anni accompagnato da una donna, regolarmente sposata negli Stati Uniti, con l’intenzione di prendersi il bambino, della cui esistenza era venuto a sapere tramite l’ambasciata. Cio-cio-san comprende le sue intenzioni e dopo aver lungamente abbracciato il figlioletto, con dignità e stile tutto nipponico, decide di fare harakiri suicidandosi. Pinkerton, nel frattempo, colpito da un tardivo rimorso cerca di evitare il peggio, ma giunge troppo tardi per salvarle la vita.