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19 novembre: Aida

Teatro dei Marsi, Sabato 19 novembre 2016 ore 21.00

L’OPERA LIRICA: AIDA

melodramma in quattro atti di Giuseppe Verdi; libretto di Antonio Ghislanzoni

Aida, principessa etiope                                                 Stefanna Kybalova

Amneris, figlia del re d’Egitto                                      Claudia Marchi

Radames, capitano dell’esercito faraonico                Diego Cavazzin

Amonasro, re d’Etiopia e padre di Aida                     Marzio Giossi

Ramfis, gran sacerdote                                                  Frano Lufi

Re d’Egitto                                                                       Massimiliano Catellani

Messaggero                                                                      Eugenio Masino

Sacerdotessa                                                                   Angela Angheleddu

Coro dell’Opera di Parma                                   Maestro del Coro Emiliano Esposito

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane       Maestro Concertatore e Direttore: Stefano Giaroli

Regia Pierluigi Cassano                                       Scene e costumi  Artemio Cabassi e Marco Castellano

Coordinamento Artistico: Carlotta Arata        Maestro alle luci: Luciano Pellicelli

Capo Squadra Tecnica: Gabriele Sassi             Segreteria di Produzione: Elena Cattani

 

Aida va in scena per la prima volta al Teatro dell’Opera del Cairo la sera del 24 dicembre 1871, diretta da Giovanni Bottesini, protagonista il soprano Antonietta Pozzoni Anastasi. Verdi non è presente alla prima, ma viene insignito del prestigioso titolo di Commendatore dell’Ordine Ottomano. Un anno dopo ha luogo la prima italiana nella cornice del Teatro alla Scala di Milano la sera dell’8 febbraio 1872, diretta da Franco Faccio.

ATTO I  Aida vive a Menfi come schiava; il padre Amonasro organizza una spedizione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Aida si innamora del giovane guerriero Radamés, dal quale è riamata; ma di costui si è invaghita anche Amneris, la figlia del re d’Egitto. Amneris nutre sentimenti di gelosia per la principessa etiope e falsamente la consola del suo pianto. Un messaggero porta la notizia che l’esercito etiope guidato dal re Amonasro sta marciando verso Tebe: è la guerra. Il Faraone designa Radamés comandante dell’esercito che combatterà contro gli Etiopi. Aida è combattuta tra l’amore per Radamés e il sentimento per il padre e il suo popolo. Fra cerimonie solenni e danze il gran sacerdote Ramfis gli consegna la spada consacrata. ATTO II  Amneris riceve nelle proprie stanze, dove piccoli schiavi mori danzano, Aida e con l’astuzia la spinge a dichiarare i suoi sentimenti per Radamés, annunciandole la morte dell’amato in battaglia. Amneris minaccia Aida che, disperata, è costretta a chiedere perdono. Risuonano le trombe della vittoria e la popolazione accorre alla cerimonia del trionfo; mentre il re siede sul trono con la figlia, l’esercito sfila davanti a lui. Radamés viene incoronato da Amneris con il serto dei vincitori ed intercede a favore dei prigionieri tra i quali si trova Amonasro, padre di Aida. Il re accoglie la richiesta di rilasciare i prigionieri, poi, per la protesta dei sacerdoti, decide di trattenere come ostaggi Aida e un guerriero, in realtà Amonasro, che giura di aver sepolto il re degli Etiopi. Per gratitudine il Faraone concede a Radamés la mano della propria figlia. ATTO III   Radamés ha solo apparentemente acconsentito a diventare sposo di Amneris, la quale si reca al tempio della dea Iside per pregarla di proteggere le sue imminenti nozze. Quella stessa notte, mentre Aida attende l’amato sulle sponde del Nilo, Amonasro convince la figlia a tradirlo: Aida ottiene le informazioni richieste. Il padre, poi, spia il colloquio tra i due innamorati e viene a conoscenza del luogo dove l’esercito egiziano attaccherà gli etiopi. Quando Amonastro esce dal nascondiglio e si presenta come il re degli Etiopi, Radamés capisce di aver involontariamente tradito il proprio paese. Con il suo aiuto Aida e il padre riescono a fuggire, mentre Radamés si consegna al gran sacerdote per espiare la propria colpa. ATTO IV  Amneris desidera salvare la vita dell’uomo che ama, ma Radamés la respinge: non vuole più nascondere il suo amore per Aida, la schiava liberata e sopravvissuta alla battaglia durante la quale ha perso il padre. Amneris si dispera, implora pietà per Radamés che viene condannato dai sacerdoti per tradimento ad essere sepolto vivo. Nella cripta sotto il tempio di Vulcano, mentre sta per essere murato, invoca Aida e costei come in un sogno gli appare: è venuta a morire con lui. I due innamorati si abbracciano e dicono addio al mondo che li ha condannati, mentre nel tempio Amneris piange e prega durante le cerimonie religiose e la danza delle sacerdotesse.

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