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Una bella realtà: la Symphonic Band del Conservatorio Casella di L’Aquila

La rinascita artistica del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila passa attraverso la “Symphonic Band”

symphonic-band-aq-09-12-16Nata poco prima del sisma che ha colpito il capoluogo abruzzese nel 2009, la “Symphonic Band” del Conservatorio di musica “Alfredo Casella” de L’Aquila, venerdì 9 dicembre, si è esibita presso il Teatro dei Marsi di Avezzano. Grazie all’impegno dei docenti e studenti che la compongono, è giustamente considerata un punto fermo nella rinascita artistica del Conservatorio e, mediante numerosi concerti in giro per l’Abruzzo, ha accresciuto in modo esponenziale la propria autorevolezza e popolarità. Sotto la guida del maestro Giuseppe Berardini, docente di sassofono, nonché coordinatore artistico e organizzativo, i cinquantaquattro musicisti presenti sul palco hanno allietato il pubblico presente in sala con alcune, splendide, opere di Mozart, Verdi, Shostakovich, Sparke e J. Williams. La prestigiosa direzione della Banda, invece, è affidata al maestro Aurelio Canonici, esperto docente che può vantare numerose esperienze, e collaborazioni, in Italia e all’estero.

Il lungo viaggio attraverso tre secoli di musica classica ha inizio con il “Die Zauberflute” di W.A. Mozart, conosciuto in Italia con il nome “Il Flauto Magico”, di cui viene suonato l’Overture Op. KV 620.  Datato luglio 1791, l’opera si caratterizza per la sua mistura di tragico e di comico, dove elementi fiabeschi si esprimono in un tono popolare, non di commedia realistica, ma di racconto fantastico, senza spazio né tempo reali. Il concerto prosegue con il “Nabucco” di Giuseppe Verdi che, ricordiamo, debuttò in Italia, al Teatro Alla Scala di Milano, nel lontano 1842. Ispirato alle sinfonie d’opere “rossiniane”, l’opera presenta  una prima parte lenta e una seconda più veloce, dove i riferimenti storici e, soprattutto, religiosi, al popolo ebraico, le danno la qualifica di “opera dai forti contenuti patriottici risorgimentali e religiosi”.

Balzo in avanti al 1937 con la Sinfonia n.5 di Dmitrij Shostakovich che lo stesso compositore russo definì come “una risposta pratica di un compositore a una giusta critica”, sottolineando come questa fosse una sfida orgogliosa al richiamo all’ordine del potere. La “Pantomime” di Philip Sparke, brano dedicato agli strumenti a fiato, presente in gran parte della produzione concertistica internazionale, e la moderna e celebre, “Star Wars Saga” di John Williams, chiudono l’ora abbondante di show che ha visto la Symphonic Band protagonista di un evento di altissima qualità. Arrivederci al 28 dicembre quando il Teatro dei Marsi ospiterà il Gospel di Dexter Walker e Zion Movement.

(a cura di Federico Falcone )

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